darktable page lede image
darktable page lede image

3.4. Moduli

With the default preset, modules are organized into three functional groups: technical, grading and effects. You either view all modules in one long list or instead click on a group to just display modules belonging to that group.

3.4.1. Technical group

The technical group contains every module bounded by some physical reality: lens, sensor, in/out color spaces and various signal reconstructions (highlights, noise, etc.)

3.4.1.1. Dithering

Panoramica
Questo modulo elimina alcuni dei tipici artefatti a scalettatura che possono rivelarsi quando darktable deve trasferire i dati interni a 32-bit virgola mobile in un più discreto formato a 8 o 16-bit per mostrarlo a video o esportarlo in un file.

Gli artefatti a scalettatura possono verificarsi quando un'immagine deve essere convertita in un formato con un'inferiore profondità di bit. Questo tipo di conversione viene effettuata regolarmente quando darktable deve visualizzare l'immagine a schermo o la deve esportare in un file. Per evitare questo problema potete provare ad attivare questo modulo. Dato che questa operazione utilizza molte risorse il modulo è normalmente disabilitato.

Sebbene l'effetto scalettatura non sia un problema tipico di nessun modulo di darktable, alcune operazioni lo possono causare nel momento in cui devono produrre una degradazione luminosa. Per limitare la formazione di questo artefatto potete considerare l'attivazione del dithering quando vengono utilizzati i moduli vignettatura e filtro graduato (vedi Sezione 3.4.3.3, «Vignettatura» e Sezione 3.4.2.19, «Filtro graduato»). Questo suggerimento diventa particolarmente utile per quelle immagini che contengono ampie aree di colore omogeneo come, ad esempio, un cielo senza nuvole. Anche quando fate uso di una maschera a gradiente (vedi sezione chiamata «gradiente») dovreste fare molta attenzione alla possibile comparsa di questo artefatto.

Uso

Guardando da una certa distanza un'immagine ridotta in una profondità di bit molto bassa (come «floyd-steinberg 1-bit b&w») avrete l'impressione di guardare un'immagine in scala di grigi. In darktable cerchiamo di imitare questa cosa per creare l'immagine centrale a tutto zoom, i provini e nella finestra di navigazione. Per fare questo l'immagine viene ridotta in un grosso numero di livelli in scala di grigi. Notare che, di conseguenza, l'istogramma - che viene generato dalla finestra di navigazione vi mostrerà questo alto numero di livelli e non sarà più esattamente corrispondente all'immagine in ingresso.

metodo

Questo elenco a discesa imposta il metodo di dithering. Sono supportate sia la diffusione di errore Floyd-Steinberg - disponibile in diverse profondità di bit - che la diffusione causale. Floyd-Steinberg distribuisce sistematicamente la quantizzazione degli errori sui pixel vicini mentre la diffusione casuale aggiunge semplicemente un certo livello di casualità per interrompere i passaggi tonali improvvisi. La scelta predefinita è «floyd-steinberg auto» che imposta automaticamente la profondità in bit in base all'output finale desiderato.

attenuazione

Questo selettore scorrevole viene visualizzato solo se si seleziona il metodo «casuale». Permette di modulare il livello di rumore aggiunto come fattore di attenuazione in base 10*log2. Un valore di -80 è ottimale per un formato di output ad 8-bit e -160 per uno a 16-bit.

Esempi

La corretta visione dell'esempio che segue dipende dalla qualità del vostro monitor o della stampante.

Artefatto a scalettatura causato da una vignettatura (ritaglio al 100% di un PNG a 8-bit con l'effetto molto esagerato tramite l'applicazione di un forte contrasto locale).
La stessa area di immagine sviluppata come sopra ma con un dithering Floyd-Steinberg applicato.

3.4.1.2. Profilo colore di uscita

Panoramica

Questo modulo si preoccupa di gestire i profili di uscita per l'esportazione e le modalità di interpretazione da utilizzare per i passaggi tra i diversi spazi colore.

darktable viene installato con i seguenti profili predefiniti: sRGB, AdobeRGB, XYZ e RGB lineare ma l'utente può inserire altri profili salvandoli in $DARKTABLE/share/darktable/color/out e $HOME/.config/darktable/color/out. $DARKTABLE è la directory di installazione di darktable e $HOME la vostra cartella home.

Uso

Potete definire il profilo colore da usare per l'esportazione in due posizioni diverse: una in questo modulo oppure, la seconda, nel pannello di esportazione che trovate in modalità tavolo luminoso (vedi Sezione 2.3.14, «Esporta selezionati»).

intento

Imposta l'intento per l'output/esportazione. Per maggiori dettagli vedere Sezione 3.2.6.3, «Intento»).

Only rendering with LittleCMS2 gives you a choice of rendering intent. The option is hidden, if darktable's internal rendering routines are used. Rendering with LittleCMS2 is activated in the preferences dialog (see Sezione 8.6, «Processing»).

profilo

Imposta il profilo colore per l'output/esportazione istruendo darktable a rappresentare i colori con quel profilo. Se il formato del file di output lo permette darktable vi salva le informazioni relative al profilo colore: in questo modo le altre applicazioni che dovranno leggere il file saranno in grado di interpretare correttamente i colori.

Dato che non tutte le applicazioni (leggi 'visualizzatori di immagini') sono in grado di interpretare i profili colore, è buona abitudine impostare sRGB come profilo colore predefinito. Utilizzate qualcosa di diverso da sRGB solo se ne avete realmente la necessità e sapete esattamente ciò che state facendo.

3.4.1.3. Ricostruzione colore

Panoramica
Il modulo ricostruzione colore è in grado di ripristinare i colori nelle alte luci bruciate.
Uso

Data la natura dei sensori digitali le aree sovraesposte non contengono solitamente informazioni utilizzabili relative al colore. Spesso queste zone appaiono completamente bianche o hanno qualche predominante che dipende da come l'immagine è stata sviluppata. Questo modulo è in grado di «riparare» le aree sovraesposte sostituendo i colori con altri più adatti. Il modulo agisce solo sui pixel il cui valore di luminanza supera una soglia definita dall'utente. I colori usati per la sostituzione vengono presi da quelli più vicini alla zona trattata. Per la selezione di questi colori vengono utilizzate sia la distanza spaziale che quella di luminanza (gamma).

A causa di un limite all'algoritmo di questo modulo, i colori ricostruiti potrebbero a volte essere visualizzati non correttamente se si zooma l'immagine nella vista camera oscura. Nel caso questa cosa accada dovreste vedere delle aree magenta in corrispondenza delle aree più luminose quando si trovano accanto ad angoli ad alto contrasto, oppure potreste avere le aree luminose scolorite nel caso in cui utilizziate l'opzione «ricostruisci colore» nel modulo «recupero alte luci» (vedi Sezione 3.4.1.27, «Recupero alte luci»). Questi artefatti sono però limitati solo alla visualizzazione a schermo - l'output finale sarà corretto. Per questo motivo vi consigliamo di regolare i parametri di questo modulo con l'immagine visualizzata per intero e non zoomata.

soglia

Il modulo ricostruzione colore sostituisce il colore di tutti i pixel con un valore di luminanza superiore a questa soglia. Al contrario solo i pixel con valore di luminanza inferiore alla soglia sono candidati come sorgente per i colori utilizzati per la sostituzione. Se il valore di soglia è troppo alto il modulo non avrà praticamente nessun effetto. Valori troppo bassi renderanno minima la «scelta» dei colori da usare in sostituzione e se non vengono trovati colori idonei vengono mantenuti quelli originali. E' per questo motivo che il parametro viene «auto-configurato» in partenza con i valori ottimali dedotti dall'immagine attiva.

estensione spaziale

Definisce la distanza spaziale (coordinate x,y) che il pixel sorgente deve avere da un pixel destinatario affinché il primo possa contribuire alla sostituzione del colore. Valori più alti coinvolgeranno anche pixel molto distanti: in questo modo aumentano le possibilità di trovare un colore valido ma renderanno questo colore meno definito e chiaro.

estensione focale

Definisce la distanza di gamma (differenza in valori di luminanza) che i pixel sorgente devono avere dai pixel riceventi per contribuire alla sostituzione del colore. Valori più alti coinvolgeranno un maggior numero di pixel anche se la loro luminanza sarà molto diversa da quella dei pixel riceventi ma allo stesso tempo aumenta il rischio che il colore individuato sia completamente sbagliato.

precedenza

Questo elenco a discesa definisce se alcuni colori sostitutivi devono avere la precedenza su altri. Il suo valore predefinito è «nessuno» perciò tutti i pixel contribuiscono allo stesso modo. Se viene impostato a «colori saturati» i pixel verranno selezionati in base alla loro cromaticità (più un colore è saturo e più contribuirà) mentre impostandolo a «tonalità» darete la precedenza ad una specifica tonalità.

tonalità

Questo selettore scorrevole è visibile se selezionate dall'elenco a discesa l'opzione «tonalità» e permette di selezionare una particolare tonalità da usare per la sostituzione. Ovviamente questa preferenza funziona solo se la tonalità selezionata è effettivamente presente nella distanza spazio/gamma dei pixel di destinazione (vedi sopra). Un tipico utilizzo è la sistemazione delle alte luci della pelle umana in situazioni dove diversi colori si trovano in prossimità (ad es. abiti oppure capelli con una luminosità molto simile alla pelle). Dando la precedenza ai toni della pelle si impedisce che vengano utilizzati questi colori per la sostituzione.

Esempi

L'immagine originale con luci sovraesposte sulla testa, sul braccio e sulla spalla della statua.
Colori ricostruiti con tutti i controlli del modulo lasciati ai loro valori predefiniti.

3.4.1.4. Filmic rgb

Panoramica

This module compresses the tonal range of an image by reproducing the tone and color response of classic film. Doing so, it protects the colors and the contrast in mid-tones, recovers the shadows, and compresses bright highlights. It is very suitable in portrait photography, especially in back-lighting situations, but needs extra care when details need to be preserved in highlights (e.g. clouds).

The module is derived from the same named module in Blender 3D modeller by T. J. Sobotka. While it is primarily intended to recover high-dynamic range from raw sensor data, it can be used with any image in replacement of the base curve module. The developer provided a detailed explanation of the module in a video called Filmic RGB: remap any dynamic range in darktable 3.0.

Filmic rgb is the successor of the filmic module provided in darktable 2.6.x. While the underlying principles did not change much, users of the previous version should not expect a 1:1 translation of their workflow, and may find sezione chiamata «Filmic rgb for darktable 2.6 filmic users» useful.

Prerequisiti

In order to get the best out of filmic rgb, images need some preparation:

  • In-camera, expose the shot «to the right». This implies under exposing the shot so that the highlights are at the right of the histogram, just on the verge of clipping, but not clipped. It does not matter if the picture preview is very dark on your camera screen: as long as highlights are unclipped, filmic rgb should be able to recover details from the raw data. Beware that clipped data are not recoverable. Some cameras have a clipping alert preview to help you diagnose this, and some even have an highlight-priority exposure mode.

  • In the exposure module, push the exposure until the midtones are clear enough. Do not worry about losing the highlights: they will be recovered as part of the filmic rgb processing. However, it is important to avoid negative pixels in black areas: the computations done by filmic rgb will result in unpredictable results in this case. For some cameras models (Canon, mainly), rawspeed (the raw decoding library of darktable), may set an exaggerated black level, resulting in crushed blacks and negative values. If so, brighten the blacks by setting a negative black level value in the exposure module.

  • If you plan on using filmic rgb's auto-tuners, use the white balance module first to correct any color casts and get neutral colors. In RGB color spaces, luminance and chrominance are linked, and filmic rgb's luminance detection relies on accurate measures of both. If your picture is very noisy, add an initial step of denoising to help the black exposure readings, and use a high quality demosaicing.

  • If you plan on using filmic rgb's chrominance preservation mode, avoid using any tone mapping module as well as the base curve module. These may produce unpredictable color shifts that would make the chrominance preservation useless. Neither of these modules is usually needed if you use filmic rgb.

Uso

The filmic rgb module aims at mapping the photographed scene (RAW image) dynamic range to the (smaller) display dynamic range. This mapping is defined in three steps, each handled in a separate tab in the interface:

  • The scene tab contains the «input» settings of the scene: what constitutes middle grey, white and black in the photographed scene.

  • The look tab contains the parameters of the mapping applied to the input parameters defined in the scene tab. Notably, this part of the module applies an S-shaped parametric curve to enhance the contrast and remap the grey value to the middle grey of the display. This is similar to what the base curve or tone curve modules do.

  • The display tab defined the output settings to map the transformed image to the display. In typical use cases, this tab should only be used very rarely.

The sliders' ranges of filmic rgb are limited to usual and safe values, but values are allowed out of these ranges by clicking on the sliders with the right button and inputting values on the keyboard. Filmic rgb has no neutral parameters resulting in a no-operation: as soon as the module is enabled, the image is always at least slightly affected.

The curves at the top of the module are read-only and serve as a guide for the operations performed on the sliders. The bright curve is the tone mapping curve, where the abscissa represents the scene exposure, and the ordinate represents the display exposure. The dark curve is the desaturation curve, representing the percentage of saturation as function of the scene exposure.

Middle-grey luminance (Scene tab)

The middle-grey luminance is the luminance in RGB space of the scene referred 18% grey. Its color picker tool reads the average luminance over the drawn area. If you happen to have a grey card or a color chart (IT8 chart or colorchecker) shot in the scene lighting conditions, then the grey color picker tool can be used to quickly sample the luminance of the grey patch on the picture. In other situations, the color picker can be used to sample the average luminance of the subject.

This setting has an effect on the picture that is analogous to a lightness correction. Values close to 100% do not compress the highlights but fail to recover shadows. Values close to 0% recover greatly the shadows but compress the highlights more harshly and result in local-contrast losses. The standard middle-grey value for linearly encoded camera RGB is 18%. Good values of grey are usually the average luminance of the whole picture or of the subject. In studio and indoors (low dynamic range scenes), proper grey values are found between 15-18%. In high dynamic range scenes (landscapes, back-lit portraits), proper grey values lie between 1.25 and 9%.

When modifying the middle-grey luminance, the white and black exposures are automatically slid accordingly, to preserve the dynamic range from clipping and to help you set the right parameter faster. If you are not happy with the auto adjustment performed by the grey slider, you can correct again the white and black exposure parameters afterwards.

White relative exposure (Scene tab)

The white relative exposure is the number of stops (EV) between pure white and the middle grey. It is the right bound of the dynamic range. It should be adjusted to avoid highlight clipping. The white exposure color picker tool reads the maximum luminance in RGB space over the drawn area, assumes it is pure white, and sets the white exposure parameter to remap the reading to 100% luminance.

Quando il grigio medio viene impostato al 18% l'esposizione del bianco avrà sempre un valore vicino a 2,45EV. Se il grigio viene impostato al 100% l'esposizione del bianco dovrebbe essere impostata a 0EV.

Black relative exposure (Scene tab)

The black relative exposure is the number of stops (EV) between pure black and the middle grey. It is the left bound of the dynamic range. The black exposure color-picker tool reads the minimum luminance in RGB space over the drawn area, assumes it is pure black, and sets the black exposure parameter to remap the minimum reading to 0% luminance. The black color picker measurement is very sensitive to noise, and cannot identify if the minimum luminance is pure black (actual data) or just noise. It works better on low ISO pictures and with high quality demosaicing. When the color picker puts the black exposure at -16EV, it is a sign that the measure failed and you need to adjust it manually.

The black relative exposure allows you to choose how far you want to recover lowlights. Contrarily to the white exposure, it is not always possible to completely avoid clipping blacks. Every camera sensor has a maximum physical dynamic range for each ISO value (you can find them measured on DXOmark or DPreview), the software dynamic range in filmic rgb (dynamic range = white exposure - black exposure) should generally not be greater than the physical dynamic range of the sensor (10-14EV in most cases). Note that the dynamic range of the scene can be lower than the camera's one, especially indoors.

Dynamic range scaling and auto-tune (Scene tab)

The auto-tune color picker combines all three color pickers above, and allows to set the grey, white and black exposures all at once, using the average of the drawn region as the grey estimation, the maximum as the white, and the minimum as the black. This gives good results in landscape photography but usually fails for portraits and indoor scenes.

When no true white and no true black are available on the scene, the maximum and minimum RGB values read on the image are not valid assumptions anymore, so the dynamic range scaling symmetrically shrinks or enlarges the detected dynamic range and the current parameters. This works with all color pickers, and adjusts the current values of white and black relative exposures.

Contrast (Look tab)

The filmic rgb S-curve is created from the user parameters, by computing the position of virtual nodes and interpolating them, similarly to the tone curve module (but here, the nodes cannot be moved manually). The filmic rgb S-curve is split into three parts: a middle linear part, and two extremities that transition smoothly from the slope of the middle part to the ends of the exposure range.

The contrast slider controls the slope of the middle part of the curve, as illustrated in the graph display.

The contrast parameter drives the slope of the central part of the curve. The larger the dynamic range is, the greater the contrast should be set. This parameter mostly affects mid-tones.

When the contrast is set to 1, this disables the S-curve.

Latitude (Look tab)

The latitude is the range between the 2 nodes enclosing the central linear portion of the curve, expressed as a percentage of the dynamic range defined in the scene tab (white-relative exposure minus black-relative-exposure). It is the luminance range that is remapped in priority, and it is remapped to the luminance interval defined by the Contrast parameter. It is usually advised to keep the latitude as large as possible, while avoiding clipping. If clipping is observed, you can compensate the effects by either decreasing the latitude, shifting the latitude interval with the shadow/highlights balance parameter, or by decreasing the contrast.

The latitude also defines the range of luminances that is not desaturated at the extremities of the luminance range (see sezione chiamata «Extreme luminance saturation (Look tab)»).

Shadows/highlight balance (Look tab)

By default, the latitude is centered in the middle of the dynamic range. If this produces clipping in one part of the other of the curve, the balance parameter allows to slide the latitude along the slopes, towards the shadows or towards the highlights. This allows more room to be given to one extremity of the dynamic range than to the other, if the image properties demand it.

Extreme luminance saturation (Look tab)

The darker curve in the graph of the module shows the desaturation of the extremities of the luminance range (black and white): since black and white do not have a color, they should normally be associated to 0% saturation. The default saturation is set to 100% in the range defined by the latitude, and decreases down to 0% outside of that range. One of the advantages of this operations is that, since color components do not clip at the same rate in the image, desaturating them avoids fringes around the high exposures.

If the bright colors feel too desaturated, you should check that the white-relative exposure setting does not clip the high luminance spots, and if not, increase the extreme luminance saturation parameter.

Preserve chrominance (Look tab)

The preserve chrominance setting indicates how the chrominance should be handled by filmic rgb: either not at all, or using one of the provided three norms.

When applying the S-curve transformation independently on each color, the proportions of the colors get modified, which modifies the properties of the underlying spectrum, and ultimately the chrominance of the image. This is what happens if you choose no in the preserve chrominance parameter. This value may yield seemingly «better» results than the other values, but it may negatively impact later parts of the pipeline, when it comes to global saturation for example.

The other values of this parameter all work in a similar way. Instead of applying the S-curve to the channels R, G and B independently, filmic rgb uses a norm N, divides all the three components by that norm, and applies the S-curve to N. This way, the relationship between the channels is preserved.

The different values of the preserve chrominance parameter indicate which norm is used (the value used for N):

  • max RGB is the maximum value of the three channels R, G and B. It is the behaviour of the previous version of the filmic module. It tends to darken the blue, especially skies, and to yield halos/fringes, especially if some channels are clipped.

  • luminance Y is a linear combination of the three channels R, G and B. It tends to darkens the reds, and to increase the local contrast in reds.

  • RGB power norm is the sum of the cubes of the three channels R, G, and B, divided by the sum of their squares - that is to say, (R³ + G³ + B³)/(R² + G² + B²). It is usally a good compromise between the max RGB and the luminance Y values.

There is no "right" choice for the norm, depending on the picture to which it applies - you should experiment and decide for yourself on case by case basis.

Target black luminance (Display tab)

The destination parameters set the target luminance values used to remap the tones through filmic rgb. The default parameters will work 99% of the times, the remaining 1% being when you output in linear RGB space (REC709, REC2020) for media handling log-encoded data. These settings are then to be used with caution because darktable does not allow separate pipelines for display preview and for file output.

The target black luminance parameter allows to set the ground-level black of the target medium. Set it greater than 0% if you want raised, faded blacks to achieve a retro look.

Target middle-grey (Display tab)

This is the middle-grey of the output medium, that is used as a target for the filmic rgb S curve central node. On gamma corrected media, the actual grey is computed with the gamma correction (middle-grey^(1/gamma)), so a middle-grey parameter of 18% with a gamma of 2.2 gives an actual middle-grey target of 45.87%.

Target white luminance (Display tab)

The target white luminance parameter allows to set the ceiling level white of the target medium. Set it lower than 100% if you want dampened, muted whites to achieve a retro look.

Target power factor function

The power of the output transfer function, often improperly called the gamma (only screen have a gamma), is the parameter used to raise or compress the mid-tones to account for the display non-linearities or to avoid quantization artifacts when encoding in 8 bits file formats. This is a common operation when applying ICC color profiles (except for linear RGB spaces, like REC 709 or REC 2020, which have a linear «gamma» of 1.0). However, at the output of filmic rgb, the signal is logarithmically encoded, which is not something ICC color profiles know to handle. As a consequence, if we let them apply a gamma 1/2.2 on top, it will result in a double up, and the middle-grey will be remapped to 76% instead of 45% as it should.

To avoid double ups and washed pictures, filmic rgb applies a «gamma» compression reverting the output ICC gamma correction, so the middle-grey is correctly remapped at the end. To remove this compression, set the destination power factor to 1.0 and the middle-grey destination to 45%.

Workflow

The filmic rgb module can seem pretty complex; here is a proposed workflow for processing an image with filmic rgb to obtain a well-exposed picture from a RAW file.

  1. Modify the exposure in the exposure module so that the midtones are clear enough. Do not worry about losing details in the highlights: they will be recovered by the next steps of the processing.

  2. In filmic rgb, start with «neutral» parameters: set the the middle grey luminance to 18.45% in the scene tab, and set the contrast to 1 in the look tab.

  3. Adjust the white-relative and black-relative exposures in the scene tab; set the middle grey luminance as well.

  4. In the look tab, experiment with the contrast parameter. Increase the latitude as much as you can without clipping the curve, slide it with the shadows/highlights balance parameter.

  5. filmic rgb tends to compress the local contrast - you can compensate for that using the local contrast module.

  6. You may also want to increase the saturation in the color balance module, and adjust settings in the tone equalizer module.

  7. Do the last adjustments in filmic rgb, and your picture is now ready for creative processing.

Filmic rgb for darktable 2.6 filmic users

Filmic rgb is a reimplementation of the filmic module, and some adjustments are necessary to switch from one version to the other. This last section underlines the most important differences; a more comprehensive overview is available as a video called darktable 3.0 filmic explained to users of darktable 2.6. The major differences points when it comes to usage are the following:

  • The default parameters of both modules are not comparable: activating the filmic rgb module with default parameters does not yield the same results as the previous filmic module with default parameters.

  • The latitude is now expressed in percentage of the dynamic range instead of absolute EV values.

  • The saturation slider that was present in the previous version of filmic to avoid oversaturation is not necessary anymore since filmic rgb does a much better job at preserving colors.

  • The previous version of filmic was always using the prophoto RGB profile; filmic rgb respects the working color profile defined in the input color profile module. To keep the same behaviour, you can set the working profile to linear prophoto RGB.

To achieve similar results between the previous version of filmic and filmic rgb, the following steps are suggested:

  1. Transfer the parameters from filmic to filmic rgb. The latitude parameter is now given in percentage of the input dynamic range: compute that percentage from your filmic input values.

  2. Lower the contrast.

  3. Set the extreme luminance saturation to 50%, unless you are using the chrominance preservation.

  4. Adjust the shadows/highlights balance to avoid clipping of the curve

  5. Rais the middle grey luminance a bit, set the dynamic range scaling to approximately 6%.

  6. The old preserve chrominance setting corresponds to the max RGB mode; in that case, do not modify the extreme luminance saturation.

  7. If you experience weird color shifts, change the working color space to prophoto RGB in the input color profile module.

3.4.1.5. Curva base

Panoramica
I sensori delle fotocamere forniscono i dati in formato RGB lineare quindi le immagini originali appaiono solitamente piatte e scolorite. Per questo motivo i produttori di fotocamere applicano una curva base caratteristica ai dati raw nel momento in cui generano il JPEG all'interno della fotocamera stessa: per ottenere un'immagine con più colore e contrasto.
Uso

darktable comes with base curve presets that mimic the curves of various manufacturers. These are automatically applied to raw images according to the manufacturer ID found in Exif data. For several camera models darktable comes with base curves adapted for that specific model. A configuration option in the processing tab in preferences dialog (see Sezione 8.6, «Processing») defines whether darktable by default should apply the per-camera base curve or the manufacturer one.

You can adjust an existing base curve or create a new one. The base curve is defined by two or more nodes. You can move any node to modify the curve. You can also create additional nodes by clicking on a curve segment between two nodes. With Ctrl+click you generate a new node at the x-location of the mouse pointer and the corresponding y-location of the current curve – this adds a node without risking to accidentally modify the curve. In order to remove a node move it outside of the widget area.

Suggerimento: se volete avere il controllo manuale completo dei valori tonali usando il modulo curva di tono o il modulo sistema zonale (vedi Sezione 3.4.2.13, «Curva di tono» e Sezione 3.4.2.10, «Sistema zonale») allora potrebbe essere più semplice lasciare l'immagine nello spazio colore RGB lineare. In questo caso disabilitate il modulo curva base.

scala

This combobox toggles between «linear» and «logarithmic» view. In the logarithmic view more space is given to the lower values allowing a more fine-grained adjustment of the shadows.

fusione

Questo controllo attiva la fusione dell'esposizione. Potete scegliere di fondere l'immagine con una copia di se stessa dopo aver applicato la curva base corrente e aver aumentato l'esposizione di un paio di stop. Utilizzate questa funzione per comprimere la gamma dinamica di un'immagine estremamente sottoesposta e quindi renderla più idonea per la costruzione di un HDR. Per raggiungere i migliori risultati usate il modulo esposizione (vedi Sezione 3.4.1.12, «Esposizione») per esporre l'immagine per le alte luci prima di abilitare questo controllo.

differenza esposizione

Questo selettore scorrevole sarà visibile solo se è stata selezionata la fusione dell'esposizione e permette di impostare la differenza in ev (predefinito 1) tra le immagini da fondere.

distorsione esposizione

Questo selettore scorrevole è visibile solo se la funzione fusione dell'esposizione è stata attivata. Permette di selezionare il modo in cui le varie esposizioni verranno elaborate. Con una distorsione di 1 (predefinita), l'immagine viene fusa con una copia sovraesposta di se stessa. Con una distorsione di -1 viene invece fusa con una copia sottoesposta. Una distorsione uguale a 0 tenta di preservare la luminosità complessiva dell'immagine combinando copie sovra e sottoesposte dell'immagine stessa.

3.4.1.6. 3D LUT

Panoramica

A 3D LUT is a tridimensional table which allows for the transforming any RGB value into another RGB value, normally used for film simulation and color grading.

The module accepts .cube and .png (haldclut) files. The 3D LUT data are not saved in database nor in the XMP file, only the 3D LUT file path inside the 3D LUT folder is saved (see below).

The module lut3d needs to find the 3D LUT file at the same place in your 3D LUT folder to calculate the output image. This means you have to backup properly your 3D LUT folder. Sharing an image with its XMP is useless if the recipient doesn't have the same 3D LUT file in his 3D LUT folder.

Uso
file selection

File selection is inactive as long as the 3D LUT folder (where you have stored your LUT files) is not defined in 3D LUT root folder under preferences/core options/miscellaneous.

application color space

A 3D LUT is relative to a specific color space. You have to select the one for which it has been built. Cube files are usually related to REC.709 while most of others are related to sRGB.

interpolation

The interpolation method defines how to calculate output colors when input colors are not exactly on a node of the RGB cube (described by the 3D LUT). There are three interpolation methods available: tetrahedral (the default one), trilinear and pyramid. Usually you won't see any difference between the interpolation methods except with small size LUTs.

3.4.1.7. Defringe

Panoramica
Questo modulo è progettato per rimuovere gli aloni viola (o di qualsiasi altro colore) causati dalle Aberrazioni Cromatiche Longitudinali (LCA) conosciute anche come Aberrazioni Cromatiche Assiali.
Uso

Gli aloni vengono rimossi attraverso una identificazione degli spigoli. Quando un pixel viene identificato essere un alone si provvede a ricostruirne il colore utilizzando una versione meno satura dei pixel vicini.

modalità operativa

Imposta la modalità per individuare gli aloni. La «media globale» è solitamente la più veloce ma potrebbe visualizzare risultati non precisi se l'immagine viene zoomata molto. Potrebbe anche proteggere troppo o troppo poco le regioni con i colori sbagliati se messa a confronto con la media locale. La «media locale» è più lenta perché valuta la la referenza locale dei colori per ogni pixel il che potrebbe meglio preservare i colori (rispetto alla media globale) e provvedere alla loro ricostruzione solo se necessario. Il metodo «soglia statica», invece, non utilizza una referenza di colore ma direttamente la soglia impostata dall'utente.

raggio rilevamento bordi

Imposta l'estensione spaziale della sfocatura gaussiana utilizzata per rilevare i bordi. L'algoritmo usa la differenza tra l'immagine originale e quella sfocata come indicatore per i bordi (uno speciale caso di rilevazione dei margini con «differenza gaussiana»). Aumentate questo valore se volete che gli aloni vengano identificati con una maggiore intensità oppure se lo spessore del bordo dell'alone è molto largo.

soglia

Imposta la soglia oltre la quale il bordo di un pixel viene calcolato come «alone». I colori dei pixel coinvolti vengono ricostruiti utilizzando quelli vicini. Diminuite questo valore se il modulo fatica a trovare gli aloni e aumentatelo se notate troppi pixel desaturati. Inoltre è consigliabile provare diverse regolazioni con il raggio rilevamento bordi.

3.4.1.8. Tabella di ricerca colore

Panoramica
Questo modulo implementa una tabella di ricerca colore generica in spazio Lab. L'input è costituito da una serie di colori sorgente e colori di destinazione: la mappatura verrà quindi interpolata utilizzando le linguette. Le matrici risultanti possono essere editate a mano e possono essere generate utilizzando l'utilità darktable-chart affinché corrispondano ad un dato input (come le elaborazioni in camera hald-cluts e RAW/JPEG).
Uso
tavolozza colore

Quando selezionate il modulo nella vista camera oscura, dovreste vedere qualcosa simile all'immagine qui sopra (le configurazioni con più di 24 campioni vengono mostrate in una griglia 7x7). Inizialmente verrà caricata una classica matrice a 24 campioni ed inizializzata una mappatura dell'immagine (nessun cambiamento all'immagine stessa).

La griglia mostra una lista di campioni colorati. I colori dei campioni sono i punti sorgente. Il colore finale di ogni punto sorgente è una deviazione controllata da un selettore scorrevole che trovate sotto la matrice dei colori. Una linea evidenzia il campione colore che è stato alterato, ovvero quando il colore sorgente e quello finale sono diversi.

Il campione selezionato viene evidenziato con un quadrato bianco e il suo numero viene visualizzato nell'elenco a discesa sotto. Selezionate un campione colore con un click sinistro del mouse oppure tramite l'elenco a discesa o, ancora, utilizzando il selettore colore.

interazione

Per modificare la mappatura dei colori potete cambiare il colore sorgente così come il colore di destinazione.

Il tipico utilizzo prevede l'alterazione del colore di destinazione. Partite da un'appropriata paletta di colori sorgente (sia dal menu dei preset che da uno stile scaricato in precedenza) per cambiare successivamente la luminosità (L), il canale verde-rosso (a), quello blu-giallo (b) o la saturazione (C) dei valori di destinazione utilizzando gli appositi selettori scorrevoli.

To change the source color of a patch you select a new color from your image by using the color picker, and Shift+click on the patch you want to replace. You can switch between point and area sampling mode from within the global color picker panel (see Sezione 3.3.6, «Selettore colore globale»).

To reset a patch, double-click it. Right-click a patch to delete it. Shift+click on empty space to add a new patch (with the currently picked color as source color).

3.4.1.9. Riduzione rumore (non local means)

Panoramica
Questo algoritmo di riduzione del rumore opera su crominanza e/o luminanza.
Uso

Questo modulo riduce il rumore dell'immagine preservandone la struttura. Per ottenere questo risultato occorre mediare ogni pixel con quelli vicini. Il peso di ogni pixel dipende dalla somiglianza dei pixel vicini e da quella con il pixel su cui ridurre il rumore. Per misurare questa somiglianza si usa un campione di una certa dimensione. Dato che la riduzione del rumore è un'operazione avida di risorse, rallenta di molto il lavoro del flusso di sviluppo. Valutate pertanto l'opportunità di attivare questo modulo verso la fine del vostro flusso di lavoro.

dimensione patch

Il raggio del campione da usare per valutare la somiglianza.

intensità

L'intensità della riduzione del rumore. Valori più alti portano a risultati più marcati.

luminanza

La quantità di riduzione da applicare alla luminanza. Effettuate questa scelta con molta attenzione in modo da non perdere troppa struttura.

crominanza

La quantità di riduzione da applicare alla crominanza. Potete essere molto più aggressivi con questo parametro rispetto alla luminanza.

3.4.1.10. Nega-Doctor

Panoramica
Negadoctor is a module designed to help you process a scanned film negative. Whether the negative was scanned on a film scanner, held up to a white light source like a computer screen, or back lit with off-camera flash is irrelevant.
Preparation

In case your film is scanned with a DSLR, you will need to correct the color deviations of the DSLR first, in the workflow and in the pipeline, to ensure maximal reliability of the film color corrections. That is :

  • white-balancing against the light source used to scan,

  • applying the standard matrice in the color input profile,

  • ensuring exposure is set to use a maximum range of the histogram without clipping.

You are advised to take a profiling picture of the light source alone, with no film mounted, to sample the white balance. That sampled value can then be copy-pasted to all your images processed with the same setting.

The film should be scanned such that the frame is visible, so you have a visible sample of the unexposed film base (substrate ?) that you can use to set the Dmin. If your film holder completely hides this mask, you are advised to take a profiling picture of the shifted film in the holder, sample the Dmin once for the film stripe on that profiling picture, and copy-paste the settings for all other edits.

The modules «filmic», «filmic RGB» and «base curve» should better be disabled when working with scanned film.

The working color profile, for darktable's pipeline, should be set to Rec2020 linear or to a profile that actually represents your film emulsion color space. See such ICC profiles provided here :

Uso

It is strongly recommended that you set the parameters following the order that the GUI presents (from top to bottom, tabs from left to right) since the next settings depend on the previous.

The first option is the drop-down menu, Film Stock. Here, you choose whether the negative you are working with is color, or black and white. Selecting the black and white option simply removes sliders in the module which pertain to color information. This tidies up the interface by removing controls you don't need.

Next are 3 tabs: «Film Properties», «Corrections», and «Print Properties».

film properties

The «Colour of the film base» section allows you to sample an area from your scan which comprises the base film stock. This is the area just outside of the image (IE. an unexposed part of the film). When working with black and white negatives, you can leave this at its default value of white. If working on color film, click the eye dropper to the right of the color bar. This will create a bounding box which covers about 98% of your image. Then, left-click and drag across an area of your negative which only has unexposed film stock in it. This will automatically calculate values for the «D min red component», «D min green component» and «D min blue component» sliders. At this point, it is likely that your image will still look too dark.

Next we move to the D Max slider in the «Dynamic range of the film» section. This slider effectively sets our white point. Dragging this to the left will make the neg brighter. Dragging to the right will make the neg darker. If adjusting manually, it's a good idea to watch your histogram and ensure that you don't push the highlights into clipping (where the histogram is pushed off the right hand side of the graph). Again, you can use the eye dropper (on the right) to allow Negadoctor to automatically calculate this value to ensure maximal use of the histogram without clipping. If using the eye dropper, left-click and drag to draw a rectangle across only the exposed parts of the neg. Don't include the unexposed film stock in the rectangle, as this will skew the result.

Then, the «Scan exposure bias» slider under «Scanner exposure settings» allows us to set a black point. Dragging this to the left will make the neg brighter. Dragging to the right will make the neg darker. If adjusting manually, it's a good idea to watch your histogram and ensure that you don't push the shadows into clipping (where the histogram is pushed off the left hand side of the graph). Again, you can use the eye dropper to allow Negadoctor to automatically calculate any needed offset.

By now, your neg should be looking pretty close to what you were expecting to see. However, for color negs, you might need an extra step.

correzioni

Moving to the «Corrections» tab, we have sliders which allow for corrections within both the shadows regions, and the highlight regions. Again, there are eye droppers to allow for automatic definition of shadow color casts, and/or highlight color casts. For shadows, select the eye dropper, and left-click and drag a large rectangle across the majority of your image. Negadoctor will calculate appropriate values, and these will be displayed under «shadows red offset», «shadows green offset»,and «shadows blue offset».

This settings should not be needed for most well-preserved negatives and will mostly be useful for old and poorly-preserved negatives having a decayed film base that induces undesirable color casts. Be aware that the shadows color cast setting will have no effect if the «scan exposure bias» setting, in the «film» tab, is set to a non-zero value.

It's important to understand that the Highlights white balance should always be calculated after shadows color cast, as the values of the shadows color cast sliders play a role in the values chosen for Highlights white balance (if using the eye dropper to have Negadoctor calculate those values). For highlight color casts, select the eye dropper and click and drag a rectangle across the brightest area of your image.

This setting should not be needed if your film has been exposed with a light source close to the one for which it was balanced, for example if you shot a scene lit by daylight on a daylight-balanced film.

print properties

On the «Print Properties» tab, we have sliders for «paper black», «paper grade», «paper gloss», and «print exposure» adjustment.

These settings will mimic the tonal effect of photochemical papers that will finally create the real image, in the analog process.

For the «paper black», select the eye dropper, and click and drag across only the exposed part of the negative. If you can see unexposed film stock around the edges of your image, ensure that these areas are excluded from the drawn rectangle for calculating the Paper black value.

Paper black represents the density of the blackest silver-halide cristal available on the virtual paper. Since that black density always results in non-zero luminance in the analog process, but the digital pipeline usually expects black encoded at zero (RGB value), this setting lets you remap paper black to pipeline black with an offset.

«Paper grade» is your gamma (contrast) control, and defaults to a value of 4. If all has gone well, this value (4) minus the value of D max (from the «Film Properties» tab) should leave you with a value between 2 and 3.

«Paper gloss» is essentially a highlights compression tool. As you drag this slider to the left, you will see in the histogram that the highlight values are being compressed (pushed to the left). Adjust this accordingly, so that your highlights are not clipped in the histogram or to simulate a mat printing with low-contrast highlights.

The «Print exposure adjustment» slider is to correct any last minute clipping of highlights, although if you have followed all prior instructions, you shouldn't need it. It is also possible to increate print exposure while deccreasing the paper gloss to brighten midtones without losing highlights.

3.4.1.11. Profilo colore di ingresso

Panoramica
Questo modulo può essere utilizzato per sovrascrivere il metodo che darktable utilizza per l'assegnazione di un profilo in ingresso nel caso in cui ci sia un profilo alternativo in grado di rappresentare i colori in modo più fedele.
Uso

In questo modulo potete definire il profilo colore in ingresso ovvero come i colori della vostra immagine di input devono essere interpretati. Avete a disposizione anche un'opzione che vi permette di confinare i colori all'interno di una certa gamma per mitigare alcuni (non frequenti) artefatti coi colori.

profilo

Selezionate il profilo colore o la matrice da applicare. darktable vi mette a disposizione diverse matrici generiche insieme ad alcune dedicate a particolari modelli di fotocamera. Queste ultime sono state elaborate dal team di darktable nel tentativo di emulare il risultato finale del produttore della fotocamera.

Potete anche caricare un vostro profilo ICC copiandolo nella cartella $DARKTABLE/share/darktable/color/in oppure $HOME/.config/darktable/color/in. $DARKTABLE rappresenta la directory di installazione di darktable mentre $HOME la vostra cartella home. Una buona fonte di profili ICC è il software che viene fornito a corredo della fotocamera che spesso contiene profili specifici per un particolare modello. Potrebbe essere necessario attivare il modulo correzione profilo di ingresso (vedi Sezione 3.4.1.17, «Correzione profilo di ingresso») per poter utilizzare un profilo diverso.

Se la vostra immagine di input è un file JPEG oppure un raw in formato DNG, potrebbe già contenere un profilo ICC che darktable utilizzerà in modo predefinito. Potete comunque in ogni momento selezionare un profilo differente. Per ripristinare quello originale è sufficiente selezionare «profilo icc incorporato».

taglio gamma

Attraverso questo elenco a tendina potete attivare un meccanismo di tosatura del colore. Nella maggior parte dei casi potete lasciarlo al suo valore predefinito («off») tuttavia, se la vostra immagine presenta delle particolari caratteristiche come sorgenti di luce blu molto sature, il taglio della gamma torna utile per evitare la comparsa di pixel neri. Vedere Sezione 3.2.6.6, «Possibili artefatti di colore» per maggiori informazioni.

Potete scegliere all'interno di una lista di profili RGB. E' utile ricordare che i colori con una saturazione che eccede la gamma del profilo selezionato viene tagliata ai valori massimi ammissibili. Entrambi i profili «Rec2020 RGB lineare» e «Adobe RGB (compatibile)» contengono una gamma colori piuttosto ampia mentre «sRGB» e «Rec709 RGB lineare» potrebbero richiedere un taglio più consistente. Dovreste selezionare un profilo che non produce artefatti pur mantenendo la più ampia gamma di colore possibile.

Esempi

Immagine ravvicinata di una sorgente di luce (LED) blu con taglio di gamma. Attivando il modulo livelli si produce un artefatto ad anello di pixel neri.
La stessa immagine con attivati i medesimi moduli ma con il taglio gamma impostato a «Rec2020 RGB lineare».

3.4.1.12. Esposizione

Panoramica
Questo modulo è utilizzato per regolare l'esposizione ed è direttamente collegato all'istogramma. Se correggete l'esposizione graficamente utilizzando l'istogramma (vedi Sezione 3.3.8, «Istogramma») andate ad attivare automaticamente il modulo esposizione. L'istogramma funge pertanto da visualizzatore delle impostazioni del modulo esposizione.

Potete attivare istanze multiple per questo modo con parametri diversi per agire su diverse parti dell'immagine che avrete selezionato con apposite maschere (vedi Sezione 3.2.4, «Istanze multiple» e Sezione 3.2.5.5, «Maschera disegnata»). L'istogramma visualizzerà unicamente l'ultima istanza nel flusso di sviluppo.

Uso

Questo modulo è responsabile di una delle attività più basilari nello sviluppo di ogni immagine raw. La regolazione dell'esposizione vi permette - entro certi limiti - di correggere un'immagine sotto/sovraesposta. Un intervallo di 1EV equivale ad un aggiustamento dell'esposizione di un fattore 2.

Valori positivi corrispondono ad un'immagine più luminosa. Un effetto collaterale di questa operazione è la comparsa o l'aumento del rumore. Dipendentemente dal livello base di rumore della vostra fotocamera e dal valore ISO utilizzato una compensazione positiva di 1 o 2EV danno solitamente ottimi risultati.

Una compensazione negativa produrrà, invece, un'immagine più scura. A causa della natura stessa delle immagini digitali non è possibile correggere le luci completamente bruciate ma è possibile ricostruire parte dei dati nel caso in cui alcuni canali RGB siano tagliati (vedi anche Sezione 3.4.1.27, «Recupero alte luci»).

L'aggiustamento del livello di nero è lo strumento base per aggiungere contrasto all'immagine. Questo valore definisce la soglia dopo la quale i grigi scuri vengono trasformati in nero puro. Da usare con cautela dato che il nero puro non può essere utilizzato da alcun modulo successivo all'interno del flusso di sviluppo. Guardate anche il modulo curva di tono (vedi Sezione 3.4.2.13, «Curva di tono») e il modulo livelli (vedi Sezione 3.4.2.12, «Livelli») che possono produrre risultati simili ma con meno effetti collaterali dato che vengono applicati successivamente all'interno del flusso di sviluppo.

Il modulo esposizione può operare in due diverse modalità.

In modalità «manuale» potete definire direttamente il valore dell'esposizione che volete applicare all'immagine.

In modalità «automatico» sarà darktable ad analizzare l'istogramma della vostra immagine. Voi dovrete selezionare un punto di riferimento all'interno dell'istogramma come percentile e definire un livello target: darktable calcolerà automaticamente la compensazione di esposizione necessaria per fare corrispondere la posizione selezionata al livello target. Per vostra informazione il valore di compensazione viene visualizzato sull'interfaccia del modulo.

La modalità «automatico» ha un selettore scorrevole del livello del nero che funziona come in modalità manuale.

La regolazione automatica è disponibile solo per le immagini raw. Un tipico caso di utilizzo è la rimozione dello sfarfallio dalle fotografie time-lapse. Potete applicare una correzione dell'esposizione automatica con i medesimi parametri a tutte le immagini della serie - le differenze di esposizione verranno compensate e il video finale con l'intera sequenza non avrà sfarfallii.

modo

Definisce il modo di utilizzo. Quello predefinito è«manuale».

compensate camera exposure

Automatically remove the camera exposure bias (only available in «manual» mode). The camera exposure bias is the EV compensation of the camera lightmeter, commonly used to prevent highlight clipping, for photographers who expose to the right of the histogram. This feature relies on reading the EXIF field

ExposureBiasValue

which must be correctly filled in the RAW file by the camera for it to work.

Note: for Fuji RAWs, it will be necessary to add aditional +0.75 EV, for an overall correction of +1.25 EV, to compensate for their native underexposure.

esposizione

Regola la compensazione dell'esposizione [EV] ed è disponibile solo nella modalità «manuale».

soglia di taglio

darktable è in grado di calcolare i giusti livelli di nero e di esposizione basandosi sul contenuto di un'area rettangolare. Questo selettore scorrevole vi permette di definire la percentuale di luminosità da escludere per questo calcolo. Cliccando sull'icona si avvia il calcolo e vi verrà chiesto di tracciare un area rettangolare utilizzando il mouse. Questa caratteristica è disponibile solo nella modalità «manuale».

nero

Aggiusta il livello del nero in entrambe le modalità «manuale» e «automatico».

percentile

Definisce la posizione dell'istogramma per la correzione automatica dell'esposizione. Un percentile del 50% identifica una posizione dell'istogramma dove il 50% dei valori dei pixel sono sotto e il 50% sono sopra. Per maggiori dettagli vedi percentile. Disponibile solamente in modalità «automatica».

livello target

Definisce il livello target per la correzione automatica dell'esposizione in termini di [EV] relativi al punto di bianco della fotocamera. Il punto di bianco varia da una fotocamera all'altra ed identifica il più alto valore di luminosità che il sensore può registrare. Disponibile solo in modalità «automatica».

3.4.1.13. Ritaglia e ruota

Panoramica
Questo modulo è utilizzato per ritagliare, ruotare e correggere la distorsione prospettica della vostra immagine. Potete sovrapporre all'immagine diverse linee guida che vi supporteranno nell'utilizzo di questo strumento.

Some of the tools of this module, namely adjustment of angle and corrections of perspective distortion, will require the original image data to be interpolated. For best sharpness results set «lanczos3» as pixel interpolator in processing tab in preferences dialog (see Sezione 8.6, «Processing»).

Uso

Mentre utilizzate questo modulo potete vedere l'intera immagine non ritagliata sovrapposta alle maniglie (per il ritaglio) e alle linee guida.

Prima di tutto selezionate un rapporto dimensioni e delimitate l'area di ritaglio trascinando le maniglie visibili su bordi e angoli. Utilizzate il pulsante a destra del campo aspetto per ruotare l'area di ritaglio in verticale o orizzontale. Potete spostare l'intera area di ritaglio tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse e trascinandola. Quando avete definito il tutto e volete applicare il ritaglio dovrete solo attivare un altro modulo o fare doppio click all'interno dell'immagine. Potete modificare questi parametri in qualsiasi successivo momento semplicemente tornando su questo modulo.

flip (main tab)

Questo strumento permette di capovolgere l'immagine sull'asse verticale o orizzontale o su entrambi.

angle (main tab)

Questo strumento corregge l'angolo di rotazione aiutandovi a livellare un'immagine. Potete impostare un valore numerico o usare il mouse direttamente sull'immagine. Per utilizzare il mouse fare click destro e, senza rilasciare il pulsante, trascinarlo disegnando una linea orizzontale o verticale. Non appena il pulsante del mouse verrà rilasciato l'immagine verrà ruotata tenendo come guida la linea che avete appena tracciato.

keystone (main tab)

Questo strumento è usato per correggere la distorsione prospettica. Diventa molto utile, ad esempio, quando fotografate un alto edificio da una posizione bassa e con una focale corta inquadrando con la vostra fotocamera verso l'alto. L'elenco a tendina vi permette di scegliere il tipo di correzione da fare:

verticale se volete limitare la correzione alle linee verticali
orizzontale se volete limitare la correzione alle linee orizzontali
full se volete correggere sia le linee orizzontali che quelle verticali

In base al tipo di correzione selezionato avrete a disposizione due o quattro linee rette sovrapposte alla vostra immagine. Due cerchi di colore rosso posizionati su ogni linea vi permettono di spostare la linea stessa con il mouse. Ogni linea ha anche un pulsante denominato «simmetria». Se viene attivato (in questo caso lo vedrete colorato di rosso) tutti i movimenti che andrete a fare sulla linea in questione verranno riprodotti in modo speculare sulla linea opposta.

Per correggere in modo efficace la distorsione prospettica dovete trovare linee orizzontali e/o verticali alle quali allineare le linee di correzione. Una volta che questa operazione sarà conclusa premete il pulsante «OK» che trovate al centro della vostra immagine. L'immagine verrà corretta immediatamente. Potete tornare indietro e ridefinire le correzioni selezionando la voce «correzione applicata» dall'elenco a tendina distorsione trapezoidale.

automatic cropping (main tab)

Utilizzate questa opzione per evitare angoli scuri ai bordi dell'immagine. Utile soprattutto quando l'immagine viene ruotata.

aspect (main tab)

Qui potete selezionare il rapporto dimensioni che volete avere sull'immagine finale, perciò andrete a fissare le proporzioni tra altezza e larghezza della vostra area di ritaglio in modo che rispettino il rapporto dimensioni che avete scelto. Troverete a disposizione diversi rapporti dimensioni abbastanza comuni. Alcuni di questi meritano una spiegazione più dettagliata:

freehand disegnare il rettangolo senza particolari restrizioni
original image questa opzione imposta il rapporto dimensioni uguale a quello dell'immagine originale
quadrato questa opzione imposta un rapporto dimensioni uguale a 1
taglio aureo questa opzione imposta il rapporto dimensioni del ritaglio uguale alla numerazione aurea

Potete anche selezionare diversi altri rapporti aprendo l'elenco a tendina e scrivendoli nel campo «x:y». Se volete aggiungere un rapporto dimensioni personalizzato tra quelli predefiniti potete farlo aggiungendo una riga come questa

plugins/darkroom/clipping/extra_aspect_ratios/foo=x:y
	

nel file di configurazione di darktable $HOME/.config/darktable/darktablerc. Qui «foo» definisce il nome del rapporto dimensioni e «x» e «y» i valori numerici corrispondenti.

guides (main tab)

Diverse guide (che non necessitano di ulteriori spiegazioni) sono disponibili per aiutarvi a comporre l'immagine.

guides flip (main tab)

Nel caso in cui le guide selezionate non siano simmetriche all'immagine è possibile ribaltarle sull'asse orizzontale, verticale o su entrambi.

margins tab

In the margins tab, you can directly set the distance between the border of the uncropped image and the crop rectangle for the four margins. The values are specified in percent of the width/height of the uncropped image. These values will be updated if you move or resize the crop rectangle with the mouse.

Esempi

Come viene visualizzata nell'area centrale un'immagine ritagliata con il modulo taglia e ruota attivo. L'area ritagliata è visibile così come alcune linee guida.

3.4.1.14. Orientamento

Panoramica
Questo modulo vi permette di modificare l'orientamento di un'immagine. Normalmente è sempre attivo e viene impostato dall'apposito flag contenuto nei dati Exif della fotocamera.
Uso
ruota

Cliccando su uno di questi pulsanti si ruota l'immagine in senso orario o antiorario di 90°.

3.4.1.15. Correzione prospettica

Panoramica
Questo modulo è progettato per correggere automaticamente le linee convergenti, un tipo di distorsione prospettica che si trova solitamente nelle fotografie di architettura. Il meccanismo alla base è ispirato al programma ShiftN di Markus Hebel.

Le distorsioni prospettiche sono normali quando si proietta una scena tridimensionale su di un piano bidimensionale: gli oggetti vicini all'osservatore appaiono più larghi di quelli a maggiore distanza. Le linee convergenti sono un tipo particolare di distorsione prospettica frequente nelle fotografie di architettura. Le linee parallele fotografate da una posizione angolata vengono trasformate in linee convergenti che tendono and incontrarsi in un certo punto (anche esterno al bordo dell'immagine).

Questo modulo è in grado di correggere le linee convergenti stirando l'immagine finché le linee non risultino parallele ai bordi dell'immagine stessa. Le correzioni vengono applicate sia in direzione verticale che orizzontale: separatamente o insieme. Per poter eseguire questa correzione il modulo analizza la struttura dell'immagine alla ricerca di segmenti di linee. Basandosi sui segmenti rilevati una procedura automatica determina i valori migliori da assegnare ai parametri di configurazione del modulo.

Uso

Cliccando l'icona «acquisisci struttura» ( ) si richiederà a darktable di ricercare all'interno dell'immagine elementi strutturali. Verranno identificati e valutati i segmenti di linee. Solamente le linee che formano insiemi verticali od orizzontali verranno utilizzati per le successive elaborazioni. Questi segmenti verranno evidenziati in sovrapposizione all'immagine di partenza. Un codice colore descriverà il tipo di linea rilevata:

le linee verdi sono quelle verticali convergenti
le linee rosse sono quelle verticali ma che non fanno parte di un gruppo di linee convergenti
le linee blu sono quelle orizzontali convergenti
le linee gialle sono quelle orizzontali ma che non fanno parte di un gruppo di linee convergenti
le linee grige sono tutte le altre linee individuate ma che non verranno utilizzate da questo modulo

Lines marked in red or yellow are regarded as outliers and are not taken into account for the automatic fitting step. This outlier elimination involves a statistical process with random sampling so that each time you press the «get structure» button the color pattern of the lines will look a bit different. You can manually change the status of line segments: left-clicking on a line selects it (turns the color to green or blue) while right-clicking deselects it (turns the color to red or yellow). Keeping the mouse button pressed allows for a sweeping action to select/deselect multiple lines in a row; the size of the select/deselect brush can be changed with the mouse wheel. Holding down the Shift key and keeping the left or right mouse button pressed while dragging selects or deselects all lines in the chosen rectangular area.

Cliccando una delle icone «imposta automaticamente» (vedi sotto) avviate un processo di ottimizzazione che tenterà di trovare i migliori parametri. L'immagine e le linee in sovrimpressione verranno quindi visualizzate con la correzione della prospettiva applicata.

rotazione

Questo parametro controlla la rotazione dell'immagine sul suo centro e può correggere un orizzonte storto.

spostamento (orizzontale) dell'obiettivo

Questo parametro corregge le linee convergenti orizzontali.

spostamento (verticale) dell'obiettivo

Questo parametro corregge le linee convergenti verticali. In alcuni casi potete ottenere un risultato più naturale correggendo le linee verticali non precisamente ma limitandovi ad un 80/90% del risultato che ritenete ottimale. Se lo desiderate potete ridurre il valore dopo la correzione automatica.

sforzo di taglio

Questo parametro taglia l'immagine lungo una delle sue diagonali ed è necessario quando si correggono simultaneamente le distorsione verticali ed orizzontali.

guide

Attivandolo si potranno visualizzare una serie di linee guida sovrapposte all'immagine che vi aiuteranno a valutare la qualità della correzione.

ritaglio automatico

Attivandolo la funzione di ritaglio automatico si preoccuperà di ridimensionare l'immagine per eliminare eventuali angoli neri. A scelta potrete decidere di ritagliare «l'area maggiore» oppure il rettangolo più grosso possibile mantenendo le proporzioni originali dell'immagine («formato originale»). In quest'ultimo caso potete regolare manualmente il ritaglio risultante: click con il pulsante sinistro del mouse all'interno dell'area ritagliata e potrete spostarla. Le dimensioni di quest'area verranno automaticamente ridimensionate per escludere gli angoli neri.

modello obiettivo

Questo parametro controlla come vengono utilizzati i parametri specifici delle varie fotocamere e obiettivi. Se impostato a «generico» si presuppone che sia stato utilizzato un obiettivo da 28mm su una fotocamera pieno formato. Se impostato a «specifico» sarà invece possibile inserire manualmente la lunghezza focale e il fattore di ritaglio.

lunghezza focale

La lunghezza focale dell'obiettivo utilizzato. Il valore predefinito viene preso direttamente dai dati Exif dell'immagine. Questo parametro sarà visibile solamente se sarà stato selezionato uno «specifico» obiettivo.

fattore di ritaglio

Il fattore di ritaglio della fotocamera utilizzata. Normalmente questo valore deve essere inserito manualmente ed è visibile solo se sarà stato selezionato uno «specifico» obiettivo.

regolazione aspetto

Se uno «specifico» modello di obiettivo è stato specificato questo parametro permette di modificare manualmente il rapporto di proporzione dell'immagine.

dimensione automatica

Clicking on one of the icons starts an automatic fitting of the module parameters based on the selected vertical and/or horizontal lines. You can choose to correct only vertical distortions ( ), only horizontal distortions ( ), or both types of distortions simultaneously ( ). Ctrl+clicking on either icon only fits rotation. Shift+clicking on either icon only fits vertical and/or horizontal lens shift.

ottieni struttura

Clicking on the icon causes the image to be (re-)analyzed for suitable line segments. Shift+clicking applies a prior contrast enhancement step, Ctrl+clicking applies an edge enhancement step. Both variations can be used alone or in combination if the default is not able to detect a sufficient number of lines. Clicking on the icon discards all collected structural data. By clicking on the icon you can switch the overlay display of line segments on and off.

Esempi

Una immagine di input con l'orizzonte storto e linee convergenti ottenute scattando con la fotocamera rivolta verso l'alto.
La stessa immagine dopo aver corretto la distorsione prospettica verticale e orizzontale. Notare la cornice creata dal ritaglio automatico e la struttura - ancora visibile - delle linee strutturali.

3.4.1.16. Rimozione automatica della foschia

Panoramica
Il modulo di rimozione della foschia è progettato per ridurre automaticamente l'effetto della polvere e dell'umidità nell'aria che spesso riducono il contrasto dei colori nella fotografia di paesaggio. In linea generale questo modulo può essere utilizzato per dare alle fotografie un incremento di colore specificatamente nelle aree a basso contrasto.

Maggiore è la densità della foschia nell'aria e più ampia la distanza tra la fotocamera e l'oggetto fotografato, e meno colorato l'oggetto apparirà. La foschia assorbe la luce che dall'oggetto va verso la fotocamera e, inoltre, lavora come uno sfondo per diffondere la luce. Questo modulo fa una stima per ogni regione dell'immagine della possibile quantità di foschia e quindi rimuove la luce soffusa di fondo, valutandone l'intensità, per ripristinare la luminosità originale dell'oggetto fotografato.

Uso

Il modulo di rimozione della foschia ha due controlli che determinano l'intensità di riduzione della foschia e la distanza fino alla quale la foschia verrà rimossa. Impostando entrambi i controlli all'unità si otterrà il massimo dell'effetto ma sarà molto probabile notare anche la comparsa di artefatti. Se si rimuove completamente la luce atmosferica si otterrà un'immagine piatta e innaturale. I valori ottimali si trovano generalmente al di sotto dell'unità e dipendono molto dal tipo di immagine da elaborare (e dai propri gusti personali).

intensità

Il parametro intensità controlla la quantità di foschia da rimuovere. Impostandolo ad uno si rimuove il 100% della foschia che il modulo individua tra la fotocamera ed il soggetto: vedere qui sotto. Valori negativi aumentano l'effetto di foschia nell'immagine.

distanza

Questo parametro limita la distanza fino alla quale la foschia verrà rimossa. Valori bassi limitano la rimozione solo al primo piano della fotografia. Nel caso in cui questo parametro venga impostato ad uno l'operazione di rimozione viene effettuata partendo dal primissimo piano e quindi via via fino allo sfondo. Se la distanza viene impostata ad un valore negativo questo controllo non avrà effetto.

3.4.1.17. Correzione profilo di ingresso

Panoramica
Questo modulo aggiunge una curva di correzione ai dati dell'immagine e deve essere utilizzato obbligatoriamente se selezionate dei profili particolari nel modulo profilo colore di ingresso.
Uso

Se nel modulo profilo colore in ingresso decidete di utilizzare un profilo ICC del produttore della fotocamera dovrete applicare quasi sempre una curva di correzione oppure l'immagine risulterà troppo scura. Questa procedura non è necessaria se decidete di usare i profili o le matrici colore preimpostati in darktable. La curva di correzione è definita da una parte lineare che va dalle ombre alla parte superiore e da una curva di gamma che interessa i toni medi e le alte luci. Per maggiori informazioni potete guardare il sito di UFRaw un software simile a darktable.

lineare

Imposta il limite superiore della regione da considerare come ombra e dove non verrà fatta nessuna correzione di gamma. Tipicamente il profilo richiede un valore da 0.0 a 0.1

gamma

Imposta il valore di gamma per compensare il profilo in ingresso. Spesso il valore corretto è 0.4 (il reciproco di 2.2 che è la gamma usata da alcuni produttori).

3.4.1.18. Correzione obiettivo

Panoramica
Questo modulo è in grado di correggere diversi difetti degli obiettivi come distorsioni, aberrazioni cromatiche trasversali (TCA) e vignettature. Funziona grazie alla libreria esterna lensfun che contiene già i profili di correzione di tante (anche se non tutte) fotocamere e obiettivi.
Uso

Per poter effettuare le necessarie correzioni il modulo utilizza i dati Exif dell'immagine per identificare il modello della fotocamera e dell'obiettivo utilizzato quindi individua i parametri di correzione all'interno del database di lensfun.

fotocamera

Il produttore e il modello della fotocamera determinati dai dati Exif. Questi dati possono esser sovrascritti selezionandoli da un menu gerarchico.

Verranno mostrati solo gli obiettivi per i quali sono disponibili i profili di correzione abbinati alla fotocamera selezionata.

obiettivo

Il produttore e il modello dell'obiettivo rilevato dai dati Exif. Potete impostare dati differenti selezionandoli da un menu gerarchico. Questa operazione è necessaria per gli obiettivi completamente meccanici ma potrebbe essere anche necessaria per individuare un obiettivo senza marca o di terze parti.

parametri fotometrici: lunghezza focale, diaframma e distanza focale

Le correzioni possono anche dipendere da alcuni parametri fotometrici che vengono letti dai dati Exif: lunghezza focale (necessaria per la distorsione, la TCS e la vignettatura), apertura (necessaria per la TCA e la vignettatura) e distanza focale (necessaria per la vignettatura). Tante fotocamere non memorizzano la distanza focale nei loro dati Exif perciò potrebbe essere necessario impostarli manualmente.

Potete sovrascrivere manualmente tutti i parametri impostati automaticamente. Selezionate il valore che vi interessa dall'elenco a discesa oppure - con il menu a discesa aperto - scrivete il valore desiderato.

Se la libreria di lensfun installata sul vostro sistema non ha i profili di correzione per la vostra fotocamera/obiettivo, i controlli per questi tre parametri non vengono visualizzati ma troverete un messaggio di errore. Potete tentare di cercare i valori corretti all'interno del menu a discesa. Se non trovate nessun profilo adeguato per il vostro obiettivo andate sulla lista degli obiettivi supportati , e fate uso dello strumento lensfun-update-data. Se non trovate un profilo che corrisponde, allora andate su questo servizio di calibrazione offerto da Torsten Bronger, un utente di darktable. In alternativa potete anche visitare lahomepage di lensfun per imparare come si fa a generare un set proprio di parametri di correzione. Non dimenticate di condividere il profilo così generato con il team di lensfun!

correzioni

Questo elenco a discesa permette di selezionare le correzioni (sempre tra distorsione, TCA e vignettatura) che darktable dovrà applicare. Cambiate il valore predefinito «Tutte» nel caso in cui la vostra fotocamera abbia delle funzioni di correzione interne (ad es. vignettatura) oppure se desiderate effettuare determinate correzioni con un software dedicato.

geometria

Oltre alle correzioni relative ai difetti ottici questo modulo può intervenire sul tipo di proiezione dell'immagine. Potete impostare il valore dell'elenco a discesa in «rettilineare», «fish-eye», «panoramico», «equirettangolare»,«ortografico», «stereografico», «angolo equisolido », «thoby fish-eye»..

scala

Questo selettore scorrevole vi permette di intervenire sul fattore di scala dell'immagine. Premendo il pulsante di ritaglio automatico (a destra del selettore scorrevole) permetterete a darktable di trovare l'impostazione migliore per evitare gli angoli neri.

modo

Questo modulo normalmente corregge gli effetti ottici. Imposta questo valore in «distorci» per simulare il comportamento di una specifica lente (effetto inverso).

TCA rosso

Questo selettore scorrevole vi permette di bypassare il parametro di correzione per la TCA. Potete utilizzare questo selettore scorrevole anche per impostare manualmente il parametro nel caso in cui il profilo per il vostro obiettivo non supporti la correzione TCA. Verificate l'eventuale comparsa di strisce colorate in prossimità di spigoli molto contrastati e regolate questo parametro e quello seguente per minimizzare questi effetti.

TCA blu

Questo selettore scorrevole permette di bypassare il parametro di correzione della TCA. Potete utilizzarlo anche per impostare manualmente il parametro nel caso in cui il profilo del vostro obiettivo non contenga la correzione della TCA.

correzioni fatte

Potrete osservare che per certe combinazioni fotocamera/obiettivo il profilo di lensfun supporta solo alcune correzioni (distorsione, TCA, vignettatura). Questo messaggio vi dice quali di queste sono effettivamente state applicate.

3.4.1.19. Ridimensiona pixel

Panoramica
Alcune fotocamere, come la Nikon D1X, hanno i sensori costruiti con celle rettangolari al posto di quelle quadrate. Senza alcuna correzione avreste delle immagini distorte. Questo modulo provvede ad applicare il necessario ridimensionamento se necessario.
Uso

darktable identifica le immagini che necessitano di correzione dai loro dati Exif e attiva automaticamente questo modulo. Per tutte le altre immagini il modulo rimane spento. Questo modulo non ha parametri di configurazione.

3.4.1.20. Ruota pixel

Panoramica
I sensori di alcune fotocamere, come la Fujifilm FinePix S2Pro, F700 e E550 hanno il filtro di Bayer orientato diagonalmente anziché ortogonalmente. Senza un'opportuna correzione l'immagine risulterebbe pixelata e con gli angoli neri. Questo modulo provvede ad applicare la necessaria rotazione.
Uso

darktable identifica le immagini che necessitano di correzione dai loro dati Exif e attiva automaticamente questo modulo. Per tutte le altre immagini il modulo rimane spento. Questo modulo non ha parametri di configurazione.

3.4.1.21. Riduzione rumore - filtro bilaterale

Panoramica
Questo modulo è utilizzato per ridurre il rumore nelle fotografie scattate ad alti valori ISO. E' considerato un modulo lento a causa del suo alto consumo di risorse sia in termini di cicli CPU che di utilizzo della memoria. Intuitivamente più il valore del selettore scorrevole è alto e meno risorse verranno impegnate.
Uso

Questo modulo rimuove il rumore ma preserva i bordi netti. Questo comportamento è ottenuto mediando i pixel con quelli vicini non solo in base alla distanza geometrica ma anche a quella sulla scala della gamma ovvero la differenza dei valori RGB. Dato che la riduzione del rumore è un'operazione molto avida di risorse è ovvio che può rallentare in modo significativo il flusso di sviluppo pertanto è consigliabile attivare questo modulo nella parte finale del vostro flusso di lavoro. Questo modulo può essere molto efficace se un canale RGB è più rumoroso degli altri due. In questo caso è consigliabile utilizzare il miscelatore canali per visualizzare i canali uno ad uno e regolare l'intensità dell'effetto di conseguenza.

raggio

Imposta l'estensione spaziale della sfocatura gaussiana.

rosso

Intensità di sfocatura per il canale rosso.

verde

Intensità di sfocatura per il canale verde.

blu

Intensità di sfocatura per il canale blu.

3.4.1.22. Riduzione rumore profilato

Panoramica
Questo modulo vi permette di ridurre il rumore in un'immagine in modo facile e, allo stesso tempo, molto efficiente. In modo trasparente applica un algoritmo di riduzione del rumore non-local means oppure con rilevamento dei picchi di frequenza specificatamente parametrizzato per diversi modelli di fotocamera con varie regolazioni ISO.
Uso

Il team di darktable, con l'aiuto di tanti altri, ha misurato il profilo di rumore di varie fotocamere. Differenziandolo per impostazioni ISO abbiamo valutato come il rumore digitale si sviluppa sui tre canali colore. Il nostro set di profili contiene più di 200 modelli molto popolari di fotocamere di tutti i maggiori produttori.

darktable archivia i profili rumore in un file json esterno. Questo file si trova in $DARKTABLE/share/darktable/noiseprofile.json dove $DARKTABLE è la directory di installazione di darktable. Il formato json è piuttosto lineare ed intuitivo e viene spiegato in dettaglio su json.org. Potete sostituire i profili di default con i vostri specificando la posizione del file sulla linea di comando quando avviate darktable. Per maggiori dettagli vedere Sezione 1.1.1, «Comando darktable». Se decidete di creare un vostro file personalizzato con un profilo di rumore non dimenticate di condividerlo con il team di darktable!

/!\ WARNING /!\ The darkroom zoomed out preview is not completely accurate. Always check your result at 100% zoom level!

Note that (almost) all sliders of this module can take values higher than their visible bounds by entering values using Right-click and keyboard.

profilo

In base ai dati Exif del vostro file raw darktable dedurrà automaticamente il modello della vostra fotocamera e l'impostazione degli ISO. Se presente sul database, viene richiamato il profilo rumore corrispondente. Se la vostra immagine ha un valore ISO intermedio il modulo applica la riduzione del rumore interpolando le proprietà dei due profili più vicini: potrete visualizzare i valori interpolati nella prima linea dell'elenco a discesa. Potete anche forzare manualmente il modulo affinché utilizzi dei valori che vi soddisfano di più. La selezione che viene fatta più spesso all'interno dell'elenco a discesa verrà considerata da darktable quella più idonea.

modo

This module can eliminate noise by two different core algorithms. Both «non-local means» and «wavelet» can tackle efficiently luma (lightness) noise and chroma (color) noise. «wavelet» mode also lets you adjust the force of the denoising depending on the noise coarseness. If needed you can apply two instances of this module (see Sezione 3.2.4, «Istanze multiple»): one instance to tackle luma noise with blend mode «lightness» or «HSV lightness», and another one to tackle chroma noise with blend mode «color» or «HSV color ». An example of the use of two instances with blending modes is available within the presets of this module. For more information on blend modes have a look at Sezione 3.2.5.4, «Operatori di fusione». The module also offers an automatic mode for each algorithm. Automatic modes allow to set module's parameters in an easier way, as it guesses several parameters from the profile. All sliders of this module can take values higher than their bounds if needed using Right-click.

whitebalance-adaptive transform

As white-balance amplifies the RGB channels differently, they exhibit different noise levels. This checkbox makes the algorithm adaptive to white balance. This option should be disabled on the second instance if you use a first instance with a color blend mode.

dimensione patch

This slider is only available if mode «non-local means» is selected. It controls the size of the patches being matched when deciding which pixels to average (see also Sezione 3.4.1.9, «Riduzione rumore (non local means)»). Set this to higher values as the noise gets higher. Beware that high values may smooth out small edges though. Processing time will stay about the same.

raggio di ricerca

This slider is only available if mode «non-local means» is selected. It controls how far from a pixel the algorithm will try to find similar patches. Increasing the value can give better results for very noisy images when coarse grain noise is visible, but you should better use the scattering slider instead. The processing time is hugely impacted by this parameter: it depends on the square of the parameter. A lower value will make execution faster, a higher value will make it slower.

scattering

This slider is only available if mode «non-local means» is selected. Like the search radius, it controls how far from a pixel the algorithm will try to find similar patches, but does this without increasing the number of patches considered. As such, processing time will stay about the same. Increasing the value will reduce coarse grain noise, but may smooth local contrast. This slider is particularly effective to reduce chroma noise.

central pixel weight

This slider is only available if mode «non-local means» or «non-local means auto» is selected. It controls the amount of details which should be preserved by the algorithm. It can be used as a way to control the amount of luma noise smoothing: giving a big value to this slider will result mostly in chroma noise smoothing with little smoothing of luma noise. This slider has no effect if patch-size is set to 0.

curve grezzo/fine

Queste curve sono disponibili solo se la modalità «wavelet» viene selezionata. Il rumore in un'immagine solitamente non è costituito solo da grana fine ma anche da grana più o meno grossa. Queste curve permettono di rimuovere il rumore in base alla dimensione della grana visibile. La parte sinistra della curva agisce sulla grana molto grossa, mentre la parte destra su quella molto fine. Spingendo in alto la curva si otterrà un risultato molto morbido, al contrario il risultato sarà meno morbido. Ad esempio potete preservare la grana molto fine abbassando la parte terminale destra della curva al suo valore minimo. Altro esempio: se volete eliminare il rumore di crominanza con una modalità di fusione, allora potete spingere verso l'alto la parte destra della curva dal momento che i colori non dovrebbero cambiare molto sulla grana fine: questa operazione potrebbe rivelarsi molto utile nel caso in cui ci fossero dei pixel isolati di rumore che non si riesce a rimuovere in altro modo.

Considerando le curve R, G e B, il modo migliore per utilizzarle è quello di guardare un canale per volta utilizzando il modulo miscelatore canali in modalità grigio, rimuovere il rumore su quel canale, quindi passare al canale successivo. In questo modo noterete che alcuni canali possono essere più rumorosi di altri. Attenzione perchè immaginare quale sarà il canale più rumoroso senza veramente vederlo individualmente non è semplice e potrebbe essere tutt'altro che intuitivo: un pixel completamente rosso potrebbe essere causato non da rumore sul canale R ma da rumore sui canali B e G.

intensità

Questo parametro serve a regolare in modo preciso l'intensità dell'effetto di riduzione del rumore. Il valore predefinito è stato impostato in modo da massimizzare il picco del segnale per la riduzione del rumore. Scegliere una lieve riduzione del rumore per mantenere un buon dettaglio piuttosto di una riduzione decisa al costo di una certa perdita di dettaglio è per lo più una scelta dettata dal gusto personale.

preserve shadows

This option is available in «wavelets» and «non local means» modes. It allows to denoise more agressively the shadows or the highlights. Lower the value to denoise more the shadows than the highlights. Usually, as noise increases, you will need to lower this value.

bias correction

This option is available in «wavelets» and «non local means» modes. It allows to correct the color cast that may appear in the shadows. Increase this value if dark shadows appear too greenish, decrease it if they appear purple-ish.

adjust autoset parameters

This option is available in «auto» modes. In these modes, darktable tries to derive denoising parameters from the camera profile. Depending on your image the automatically derived parameters may not be optimal. E.g. if your image is heavily underexposed and you lifted the exposure, you will have to increase this parameter to get a proper denoising. This parameter should reflect the amplification you add to your image: if you add 1EV of exposure, the signal is multiplied by 2, so this parameter should be set to 2.

3.4.1.23. Demosaicizzazione

Panoramica
Questo modulo vi permette di controllare il processo di demosaicizzazione.
Uso

La demosaicizzazione è un passo essenziale nello sviluppo di qualsiasi immagine raw.

Descrivere il processo dettagliatamente va oltre lo scopo del presente manuale. In breve le celle di un sensore digitale sono in grado di registrare solamente diversi livelli di luminosità ma non i vari colori. Per ottenere un'immagine a colori ogni cella è quindi coperta con un filtro colorato rosso o verde o blu. Per simulare la reazione al colore della visione umana le celle con filtro verde sono il doppio di quelle rosse o blu. Questi filtri sono organizzati in un determinato schema a mosaico chiamato schema Bayer. Per questo motivo ogni pixel della vostra immagine originale contiene l'informazione relativa ad un solo canale colore. La demosaicizzazione ricostruisce i canali mancanti interpolandone il valore con quello dei pixel vicini. Per maggiori informazioni potete leggere l'articolo di Wikipedia relativo al filtro Bayer.

Dal momento che l'interpolazione tende a produrre artefatti, nel tempo sono stati sviluppati diversi algoritmi di demosaicizzazione. Questo tipo di artefatto si manifesta soprattutto sotto forma di effetto moiré ed è evidente zoomando fortemente l'immagine. Attualmente darktable supporta i metodi PPG, AMAZW e VNG4. Tutti questi algoritmi producono un output di alta qualità e hanno la tendenza a produrre meno artefatti. AMAZE sembra quello in grado di produrre i migliori risultati tuttavia, dato che AMAZE è molto lento, darktable utilizza PPG come metodo predefinito. VNG4 produce un risultato molto 'morbido' rispetto agli altri due ma se vedete un effetto moiré provate VNG4 per eliminarlo.

Ci sono alcune fotocamere i cui sensori non utilizzano il filtro Bayer. Le fotocamere dotate di sensore "X-Trans" hanno un loro set di algoritmi di demosaicizzazione. Quello che i sensori X-Trans utilizzano in modo predefinito si chiama Markesteijn 1-pass. Per ottenere un'immagine di qualità migliore (anche se a costo di un'elaborazione più lenta) utilizzate invece Markesteijn 3-pass: La demosaicizzazione VNG è più veloce della Markesteijn 1-pass ma su alcuni computers tende a creare artefatti.

darktable supporta inoltre uno speciale algoritmo di demosaicizzazione chiamato passthrough (monocromatico). Non si tratta di un algoritmo generico che funziona con tutte le immagini ma è utilizzabile solo con le fotocamere alle quali è stato fisicamente rimosso il filtro colore dal sensore. Normalmente la demosaicizzazione ricostruisce i canali colore mancanti interpolando i dati con quelli dei pixel vicini. Dato, però, che in questo caso il filtro colori non è presente non c'è niente da interpolare, quindi questo algoritmo imposta tutti i canali colore al medesimo valore ovvero assegna ad ogni pixel un grigio: l'immagine risultante sarà quindi monocromatica. Questo metodo garantisce l'assenza di artefatti di interpolazione che sono, invece, presenti se si utilizza uno qualsiasi degli algoritmi standard.

Alcuni parametri addizionali possono attivare delle procedure di sfocatura dell'immagine. In alcuni casi è possibile rimuovere, in questo modo, eventuali artefatti rimanenti.

Demosaic is always applied when exporting images. Demosaic is done on monitor display only when zoom is greater than 50% or when the according preference setting «demosaicing for zoomed out darkroom mode» (see Sezione 8.4, «Camera oscura») is set accordingly. Else color channels are taken from neighboring pixels without an expensive interpolation.

metodo

Imposta il metodo di demosaicizzazione. darktable supporta attualmente PPG, AMAZE e VNG4 per i sensori con filtro di Bayer. Per i sensori X-Trans darktable supporta VNG, Markesteijn 1-pass, e Markesteijn 3-pass.

soglia bordi

Imposta la soglia per un passo mediano addizionale. Normalmente questo valore è impostato a «0» il che disabilita il filtro mediano. Questa opzione non è disponibile per i sensori X-Trans.

sfumatura colore

Attiva dei passaggi addizionali per la sfumatura dei colori. Normalmente è impostato a «off».

corrispondenza verdi

In alcune fotocamere i filtri verdi hanno proprietà che possono essere leggermente diverse. Questo parametro aggiunge un passaggio di equalizzazione al fine di eliminare possibili artefatti. Le opzioni disponibili sono «disabilitato», «media locale», «media piena» e «media piena e locale». Questa opzione non è disponibile per i sensori X-Trans.

3.4.1.24. Riduzione rumore raw

Panoramica
La riduzione rumore raw vi permette di rimuovere il rumore prima dell'operazione di demosaicizzazione. E' un sistema ispirato da dcraw.
Uso
soglia rumore

Imposta la soglia per l'individuazione del rumore. Valori più elevati permettono di rimuovere più rumore al costo di una maggior perdita di dettaglio dell'immagine.

curve grezzo/fine

Il rumore in un'immagine solitamente non è composto solo di grana fine ma contiene anche grana più o meno grossa. Queste curve permettono di rimuovere il rumore in base alla dimensione della grana visibile. La parte sinistra della curva lavora sulla grana molto grossa, mentre la parte destra agisce su quella fine. Spingendo la curve in alto si ottiene una maggiore uniformità, spostandola in basso l'effetto è minore. Ad esempio, potremmo voler preservare la grana fine abbassando la parte destra della curva fino al suo valore minimo. Come altro esempio per risolvere il rumore di crominanza con una modalità di fusione, potremmo alzare la parte destra della curva dato che i colori non dovrebbero cambiare molto sulla grana molto fine: questa operazione potrebbe essere di aiuto anche quando vedete qualche pixel di rumore sparpagliato sull'immagine. Considerando la curva R, G e B il miglior modo per visualizzarle una alla volta è quello di utilizzare il modulo miscelatore canali in modalità grigio, lavorare sul rumore di quel particolare canale e quindi procedere allo stesso modo con gli altri. Così facendo vi accorgerete che alcuni canali sono più rumorosi di altri. Fate attenzione perchè cercare di immaginare quali canali contengono il rumore senza poterli vedere è un'operazione non semplice e che potrebbe essere tutt'altro che intuitiva: un pixel completamente rosso potrebbe non essere causato dal rumore sul canale R ma da rumore sui canali B e G.

3.4.1.25. Pixel bruciati

Panoramica
Questo modulo identifica ed elimina automaticamente i pixel bruciati. Si tratta di pixel che non sono riusciti a registrare correttamente il livello di luce. I pixel identificati vengono sostituiti con un valore medio calcolato in base a quelli vicini.
Uso

Potete controllare la sensibilità di rilevazione con il parametro soglia e il livello di eliminazione con il parametro intensità.

soglia

La soglia di individuazione ovvero con quanta intensità il valore di un pixel deve deviare da quello dei pixel vicini affinché debba essere considerato un pixel bruciato.

intensità

L'intensità di fusione dei pixel bruciati con quelli vicini.

determina da 3 vicini

Questo parametro estende l'individuazione dei pixel bruciati. Identifica un pixel come bruciato se un minimo di tre (anziché quattro) pixel vicini deviano oltre il livello della soglia.

marca i pixel corretti

Questa opzione contrassegna i pixel che sono stati corretti. Inoltre visualizza il conteggio dei pixel trovati e di quelli corretti.

3.4.1.26. Aberrazioni cromatiche

Panoramica
Questo modulo permette dei correggere le aberrazioni cromatiche.
Uso

Il modulo non ha parametri. Attivandolo si avvia una funzione automatica che tenta di ottimizzare qualsiasi aberrazione cromatica visibile.

Il modello utilizza come input la fotografia non ritagliata. Il modulo potrebbe non funzionare nel momento in cui zoomate l'immagine perché, in questo caso, il flusso di sviluppo riceve come input solo una parte dell'immagine e, di conseguenza, le aberrazioni cromatiche non vengono opportunamente corrette nella vista centrale. Il problema è comunque limitato alla visualizzazione a schermo e non al file esportato.

Il modulo funziona solamente con immagini registrate da un sensore con filtro di Bayer (che è quello utilizzato nella maggioranza delle fotocamere).

3.4.1.27. Recupero alte luci

Panoramica
Questo modulo tenta di ricostruire le informazioni sui colori che sono state perdute per qualche motivo in qualche canale. Se non si fa nulla le aree tagliate appaiono solitamente colorate con il tono del canale non tagliato. Ad esempio, se i canali blu e verde sono tagliati la vostra immagine apparirà rossa nelle aree tagliate.
Uso

Potete scegliere tra tre metodi di ricostruzione delle alte luci.

«Taglio alte luci» porta semplicemente tutti i pixel al livello di bianco. Di fatto questa operazione converte tutte le alte luci in toni di grigio ed è molto utile quando le alte luci si trovano in aree non colorate come le nuvole in cielo.

«Ricostruisci in LCh» analizza ogni pixel con almeno un canale tagliato e trasforma l'informazione in spazio colore LCh per tentare di correggere i pixel tagliati usando i valori degli altri (3 per i Bayer e 8 per gli X-Trans) pixel del blocco interessato. Questo metodo solitamente porta ad un migliore risultato rispetto al «taglio alte luci» dato che riesce a preservare qualche dettaglio. Non è tuttavia in grado di ricostruire alcuna informazione sul colore: le alte luci ricostruite saranno tutte in toni neutri di grigio ma più luminose e con più dettagli rispetto a quelle ottenute con «taglio alte luci». Questo metodo funziona piuttosto bene in presenza di una curva di tono piuttosto contrastata (come molti produttori applicano ai loro jpg) che desatura le alte luci. Buoni risultati si ottengono su oggetti naturalmente desaturati come le nuvole.

«Ricostruisci colore» usa un algoritmo che trasferisce l'informazione colore dalle aree vicine alla zona sovraesposta. Questo metodo funziona bene su aree con colori omogenei ed è molto utile per la pelle con sovraesposizioni che degradano lentamente. Fallisce quando ci si trova in presenza di zone bruciate in corrispondenza di bordi molto contrastati (crea effetti maze), ad esempio con una struttura correttamente esposta davanti ad uno sfondo sovraesposto (come gli alberi di una nave o una bandiera davanti ad un cielo sbiadito).

Suggerimento: affinché la ricostruzione delle alte luci sia efficiente dovete applicare una leggera correzione negativa all'esposizione (vedi Sezione 3.4.1.12, «Esposizione»). Per evitare che l'immagine risulti troppo scura potete fare uso di una maschera per limitare la correzione dell'esposizione unicamente alle aree sovraesposte (vedi Sezione 3.2.5.5, «Maschera disegnata» e Sezione 3.2.5.6, «Maschera parametrica»).

metodo

Seleziona il metodo per la ricostruzione delle alte luci.

soglia di taglio

Sistema manualmente la soglia di taglio per le alte luci magenta. Il valore predefinito solitamente è accettabile senza la necessità di ulteriori aggiustamenti.

3.4.1.28. Inverti

Panoramica
Lo scopo principale di questo modulo è quello di invertire i negativi acquisiti con uno scanner.
Uso
colore del supporto della pellicola

L'unico elemento di controllo di questo modulo è un selettore di colore che permette di regolare l'inversione in base al colore del materiale della pellicola. Cliccate sul campo colorato per visualizzare un selettore che vi permetterà di selezionare un colore tra quelli comunemente usati oppure di definirne uno in modalità RGB. E' anche possibile attivare un selettore di colore cliccando il simbolo per prelevare il colore dalla vostra immagine (preferibilmente su un bordo non esposto del vostro negativo).

3.4.1.29. Punto nero/bianco raw

Panoramica
Questo modulo viene attivato automaticamente per le immagini raw e si assicura che il processo di sviluppo consideri correttamente il punto di bianco e quello di nero della fotocamera. Le impostazioni predefinite sono applicate in base al modello di fotocamera. Non è solitamente necessario apportare delle modifiche a queste impostazioni.
Uso
livello del nero da 0 a 3

Il livello di nero (specifico per la fotocamera) di ognuno dei quattro pixel RGGB del filtro di Bayer. I pixel con valori inferiori vengono considerati come non contenenti alcun dato valido.

punto di bianco

Il livello di bianco specifico per la fotocamera. Tutti i pixel con un valore superiore vengono considerati come valori fuori gamma e trattati di conseguenza dal modulo recupero alte luci (vedi Sezione 3.4.1.27, «Recupero alte luci»). I pixel con un valore uguale al livello di bianco vengono considerati di colore bianco.